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FAI e FILCA, verso l’unificazione

Si terrà nei giorni 28, 29 e 30 ottobre il Congresso nazionale costituente, nel corso del quale vedrà la luce FaiFilca, la nuova organizzazione sindacale che nascerà dalla unificazione di Fai e Filca, i sindacati dell’agroalimentare e delle costruzioni. La nuova federazione conterà mezzo milione di associati, diventando così una delle più grandi non solo nella Cisl ma nell’intero panorama sindacale italiano.

In questi mesi, a livello nazionale ed in tutti i territori, si sono svolte iniziative comuni come riunioni di Organismi, programmi formativi, progetti di proselitismo, progettazione di strumenti informativi, convegni. Inoltre sono state messe in piedi sinergie sul territorio (sedi e recapiti) ed ha preso forma uno strutturato coordinamento politico per rafforzare l’azione di rappresentanza di Fai e Filca all’interno degli Organismi confederali.
L’unificazione di Fai e Filca trova forza nella comune matrice delle due categorie: la concezione di sindacato come associazione, una forte esperienza contrattuale nazionale e di secondo livello aziendale ma anche fortemente radicata nel territorio, la tutela individuale dei soci dovuta alla precarietà ed al lavoro in aziende di piccole e piccolissime dimensioni, una grande esperienza di bilateralità che vede un riconoscimento reciproco e una gestione paritetica con e controparti datoriali, la presenza delle multinazionali con i problemi e le opportunità che ciò comporta, l’agire in settori caratterizzati dalla presenza di lavoratori molto o abbastanza tutelati da una parte, e precari e poco tutelati dall’altra, come accade per i lavoratori stagionali o a chiamata.

La sfida da vincere è storica: Fai e Filca si uniscono per costituire una forte Federazione sindacale centrata nel suo essere associazione di lavoratori, che ha il “socio” al centro come punto di riferimento dell’azione sindacale.

La nuova Federazione renderà ancora più forte l’azione politica e sociale della Cisl, e sarà di grande importanza per i lavoratori, che avranno un nuovo, potente strumento di partecipazione e di protagonismo nelle scelte del Paese come in quelle dell’Europa.

Uno strumento di libertà, di democrazia, di speranza nel futuro e di costruzione del futuro!