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La Ferrero sceglie ancora Balvano

Un premio di produzione massimo di 6.075 euro (+13% rispetto al messo in palio del precedente integrativo) e una nuova linea per la produzione delle famose mentine Tic Tac. Il rinnovo del contratto integrativo di gruppo della Ferrero porta in dote interessanti novità per i 380 lavoratori (3/4 fissi) dello stabilimento di Balvano.Il premio sarà così articolato nel triennio 2015-2017 – 1.900 euro nel 2015, 2.025 nel 2016 e 2.150 nel 2017.
Nella parte normativa il nuovo contratto – che passerà ora al vaglio dei 6 mila dipendenti del gruppo prevede l’innalzamento da 2 a 3 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni, un’ulteriore giornata di permesso al padre in occasione della nascita del figlio rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, la possibilità di attivare forme di part-time a frante di specifiche esigenze. ma è nel capitolo degli investimenti industriali che il contratto integrativo prevede la novità più importante per lo stabilimento di Balvano, vale a dire la realizzazione della linea per la produzione del Tic Tac, uno dei prodotti più noti dell’azienda piemontese, che impegnerà trenta addetti a turno.

Per i segretari generali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Basilicata, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, “si tratta di un contratto doppiamente importante perchè incrementa in modo cospicuo la busta paga dei lavoratori e allo stesso tempo difende i livelli occupazionali grazie a nuovi investimenti industriali che consolidano la presenza di Ferreo pur in una fase di stagnazione economica. Con questo rinnovo abbiamo dimostrato che si può fare buona contrattazione aziendale anche durante la crisi e attraverso la contrattazione difendere l’eccellenza alimentare italiana nel mondo. La realizzazione della linea Tic Tac nello stabilimento di Balvano va proprio nella direzione di consolidare la presenza di Ferreo nella nostra regione sia dal punta di vista produttivo che occupazionale”.

fonte:La Nuova