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In arrivo i migranti “dell’ oro rosso” per l’accoglienza bisogna far presto

Trovare soluzioni per accogliere gli immigrati  che arriveranno a breve in Basilicata per la raccolta del pomodoro, considerando che l’ex campo di accoglienza di Palazzo S.Gervasio, ora Centro di identificazione ed espulsione (Cia) non è più utilizzabile. Con questo obiettivo, le istituzioni regionale, le associazioni, le organizzazioni di categoria ma anche i sindaci di alcuni comuni dell’area dell’Alto Bradano si apprestano ad incontrarsi. Una riunione è in programma, per discutere di una proposta utile a fronteggiare il problema.

“Potrebbe verificarsi nuovamente – dicono Antonio Lapadula, segretario della Fai-Cisl – una situazione drammatica. Purtroppo ormai il campo di accoglienza di Palazzo San Gervasio è diventato un Centro di identificazione ed espulsione ed è gestito direttamente dal governo nazionale. Non molto tempo fa – dice ancora – avevamo anche presentato un’istanza al Prefetto, il quale ci aveva ribadito che la struttura non può essere più adibita a centro di accoglienza, perchè le sue funzioni ormai sono altre. Adesso, a livello regionale si sta pensando alla realizzazioni di alcune tensostruttre, in aree del territorio interessato, da gestire attraverso le associazione di volontariato. La proposta è di Pietro Simonetti, presidente del Centro di studi e ricerche economiche e sociali (Cseres). Con un investimento minimo, come è stato fatto nel Foggiano sarà possibile garantire un minimo di dignità a queste persone, che già stanno iniziando ad occupare csolari abbandonati in condizioni igieniche pessime”. Per Gerardo Nardiello, della Uila-Uil 2il Cie di palazzo è uno degli obbrobri messi in campo dal governo prima si smantella meglio è, perchè così non si dà accoglienza, non si assistono gli extracomunitari, ma si offende l’umanità delle persone”. “La cosa migliore – dice ancora Nardiello – sarebbe l’integrazione dei migrati nei comuni: così andremmo a migliorare la qualità della vita persone, diminuirebbe il caporalato e ne beneficerebbero gli stessi comuni, con un controllo più diretto e preciso sulla migrazione dei lavoratori”. “Il centro di Palazzo San Gervasio – interviene Vincenzo Esposito, della Flai-Cgil – ormai è gestito unicamente e direttamente dal governo.Per questo motivo è senz’altro apprezzabile la proposta di Pietro Simonetti, saranno realizzate alcune tensostrutture, capaci di ospitare fino a 150 persone ciascuna.

Il 27 giugno ci sarà un incontro organizzativo di coordinamento al quale parteciperanno i rappresentanti dei Comuni interessati a dare ospitalità ai migrati del pomodoro. Ma è importante anche quanto sta facendo la Regione, che ha da poco approvato un disegno di legge per rispondere più adeguatamente alla portata dei nuovi fenomeni migratori”.

 

fonte: La Gazzetta del Mezzogiono