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“Fai bella l’Italia” Domenica 5 giugno i volontari della Fai Cisl Basilicata sistemeranno il percorso naturalistico dei ponti tibetani e pianteranno alberi a Sasso di Castalda (PZ)

 È Sasso di Castalda la località scelta dalla Fai Cisl Basilicata per la quarta edizione della manifestazione ecologista “Fai bella l’Italia”, in programma in contemporanea su tutto il territorio nazionale domenica 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente. I volontari lucani della Fai Cisl si ritroveranno alle 9:30 nei pressi del municipio. La giornata, promossa dalla Fai Cisl nell’ambito della campagna, in collaborazione con la Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche e con Terra Viva, l’associazione dei liberi produttori agricoli, ha già coinvolto nelle scorse edizioni centinaia di migliaia di persone: sindacalisti e lavoratori, studenti e famiglie, volontari del terzo settore, tutti in campo per recuperare spazi da restituire alla collettività. Quest’anno, inoltre, per compensare le 10 tonnellate di Co2 emesse in atmosfera in occasione del VII congresso nazionale, ciascuna federazione regionale pianterà almeno un albero: un gesto simbolico, ma anche concreto, visto che lo stesso Protocollo di Kyoto lo indica come pratica fondamentale per riequilibrare le conseguenze delle azioni umane e per contrastare il cambiamento climatico.

 

I volontari della Fai Cisl Basilicata si occuperanno della pulizia del percorso naturalistico dei ponti tibetani di Sasso di Castalda sulle sponde del Fosso Arenazzo, uno luogo dalle forti suggestioni, meta di numerosi appassionati e turisti che prediligono una vacanza en plein air. Prevista inoltre la messa a dimora di quattro alberi: due tigli, un frassino e un acero, tutte essenze tipiche del territorio, per contribuire concretamente alla riduzione della Co2.

 

“Con questa iniziativa – spiega il segretario generale Giuseppe Romano – vogliamo dare alla comunità un segnale tangibile di impegno civile nella convinzione che la tutela del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, così come la valorizzazione dei beni immateriali e delle tradizioni locali, passa prima di tutto dal coinvolgimento dei cittadini. Oggi la cittadinanza si esprime anche attraverso un concreto impegno quotidiano nel ridurre la nostra impronta ecologica per dare un contributo concreto alla lotta contro i cambiamenti climatici. Se vogliamo dare alle future generazioni le stesse opportunità che hanno avuto le generazioni precedenti – continua Romano – dobbiamo costruire tutti insieme un nuovo Umanesimo che significa costruire un equilibrio più avanzato tra essere umani e ambiente e un modello economico orientato al bene comune e non solo al profitto in linea con gli insegnamenti di Papa Francesco e con i principi di una vera economia sociale”.