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Zoppas (San Benedetto) racconta il rilancio di Fonte Cutolo

Acqua Minerale San Benedetto S.p.A,attraverso la Società Fonte Cutolo Rionero in Vulture controllata al 100% nel marzo 2015 ha rilevato dal Tribunale di Melfi l’ex stabilimento lucano della ditta Cutolo Michele&Figli che ha rappresentato un simbolo per la Basilicata, luogo in cui sorge.
L’acquisizione della Fonte Cutolo Rionero in Vulture rappresenta la concretizzazione di una strategia tesa a valorizzare la realtà delle reti di acque locali di alta qualità,fortemente radicate nel territorio italiano, avvicinando così l’Azienda ai bisogni dei consumatori e riducendo l’incidenza dei trasporti.
“Questa operazione – ha dichiarato Enrico Zoppas Presidente di Acque Minerale San Benedetto S.p.A. – che arriva dopo una già importante presenza in Lucania con lo stabilimento di Viggiano inaugurato lo scorso anno, rappresenta per San Benedetto un’opportunità importante volta a confermare il forte legame e l’impegno nei confronti di un’area strategica nel nostro Paese, il Sud Italia. Un’occasione, altresì – ha aggiunto Zoppas – per dare slancio al segmento pieno di valore delle acque effervescenti naturali che ha, nell’area 4, una quota di mercato di gran lunga superiore alla media nazionale. Il progetto Fonte Cutolo Rionero in Vulture completa al Sud Italia il disegno di espansione sul territorio nazionale del gruppo Amsb, attraverso l’utilizzo una sorgente effervescente naturale di acque minerale con buona e costante portata ed eccellenti qualità organolettiche. La necessità di una fonte effervescente naturale al Sud per San Benedetto può sintetizzarsi in tre punti chiave: la storicità di un marchio come Cutolo nell’Area meridionale per il mercato delle acque effervescenti; la possibilità di sfruttare sinergie produttive sia per il Pet che per il vetro, con il marchio San Benedetto per le acque naturali e con il marchio Cutolo per le effervescenti, consente di aumentare la penetrazione nel segmento ristorazione; il completamento del “progetto Primavera Acque a Km o”, che rappresenta una priorità strategica per l’azienda focalizzata sulla particolare attenzione al risparmio delle emissioni inquinanti di co2.Lo stabilimento, che si estende nel comune di Atella su una superficie di circa 20 ettari con un’area di carico di circa 400 mq, si compone di 2 fabbricati: uno nel quale è collocato il reparto imbottigliamento vetro con 2 linee di produzione, l’altro adibito all’imbottigliamento Pet con 3 linee di produzione. E’ provvisto, inoltre, di un’area sciroppi, destinata alla produzione di bibite gassate. La complessiva situazione di abbandono in cui versa il sito produttivo, ha necessitato di programmare una serie di fasi utili a riattivare i diversi cicli produttivi ed organizzativi seguendo una logica di ottimizzazione economica. Il Piano industriale si è basato inizialmente su una strategia operativa che ha permesso l’immediato riavvio dell’intero ciclo operativo col riavvio funzionale dei pozzi, dello stabilimento e delle linee produttive.
Il rinnovato sito produttivo è attivo già dal dicembre 2015. L’investimento complessivo è di circa 24 milioni di euro da completarsi in tre anni. Già nel primo anno sono stati effettuati investimenti per più di 12 milioni di euro, garantendo già un’occupazione di 16 risorse umane impiegate tra linee produttive, uffici e laboratori.

fonte: La Nuova del Sud