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Ex Cutolo, “ora si guardi ai dipendenti in mobilità”

Per i sindacati è « un accordo positivo», e si deve dare atto alla Regione Basilicata «della velocità messa in campo nel trovare una soluzione dopo l’uscita di scena della società Alaquae», ma rimane «prioritaria la questione occupazionale dei dipendenti in mobilità». Questo, in sintesi, il parere delle organizzazioni di categoria sull’intesa raggiunta l’altra sera, a Potenza, per la realizzazione di un nuovo piano di reindustrializzazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali del sito produttivo inattivo della ex Cutolo di Atella, sottoposto a procedura fallimentare.
«E’ sicuramente positivo – commenta il segretario regionale della Flai-Cgil, Vincenzo Esposito – il fatto che la Regione Basilicata, in tempi veramente brevi, abbia già predisposto un nuovo bando per la reindustrializzazione. Nel frattempo, però – aggiunge – chiediamo all’assessore regionale Marcello Pittella, in attesa che venga predisposto definitivamente il bando, di attivarsi subito per esplorare, anche in via informale, tutte le possibili soluzioni, andando a contattare gli imprenditori che già hanno chiesto informazioni, essendo interessati all’operazione, al Dipartimento alle Attività produttive o allo stesso curatore fallimentare. E’ necessario, inoltre – dice ancora – fare un accordo per mettere in sicurezza i cinque lavoratori, sui circa 60 complessivi, ai quali è già scaduta la mobilità ordinaria».«Bisogna fare veramente un plauso – interviene il segretario della Uila-Uil lucana, Gerardo Nardiello – all’assessore Pittella e al suo Dipartimento, per la celerità dimostrata sulla vicenda ex Cutolo: dopo la rinuncia della società Alaquae, che si era aggiudicata il precedente avviso, in tempi brevissimi ci si è attivati per un nuovo bando. Per i lavoratori era una situazione decisamente disperata, ma ora si intravede un nuovo spiraglio. Per quanto riguarda gli imprenditori del settore delle acque minerali, sinceramente abbiamo poco fiducia. Ma il nuovo avviso – sottolinea – consentirà investimenti anche a società di altri comparti, e quindi ci sono più possibilità che il progetto di reinvestimento vada in porto».
«Il nostro primo pensiero – evidenzia Antonio Lapadula, leader della Fai-Cisl regionale – è quello occupazionale. Ma bisogna dare atto alla Regione Basilicata dell’impegno profuso, in tempi ristrettissimi, per salvaguardare gli interessi dei dipendenti in mobilità. Ben venga – conclude – l’interesse di imprenditori anche di altri settori, purché si trovi una soluzione il prima possibile».

15 settembre 2013 fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno